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Alla scoperta della via Emilia da Piacenza a Milano

La via Emilia era un’antica strada romana che collegava Rimini alla città di Mediolanum, la odierna Milano, attraversando tutta l’Emilia Romagna. Questa significativa arteria stradale si congiungeva a Sud alla via Flaminia che da Rimini giungeva a Roma attraverso gli Appennini e a Nord alla via Postumia che da Genova, passando da Piacenza, attraversava tutta la pianura padana sino ad arrivare sul mar Adriatico alla città di Aquileia con il suo importante porto.

Con questo breve contributo vogliamo occuparci dell’ultimo tratto della via Emilia che congiungeva Piacenza a Milano passando da Lodi e altri graziosi borghi agricoli ricompresi tra queste due città.

Palazzo Gotico di notte

Palazzo Gotico Piacenza

Lasciata Piacenza alle spalle ed attraversato il fiume Po, il primo comune che si incontra è San Rocco al Porto. Il nome trae origini dalle vicende di San Rocco che malato di peste si ritirò nei boschi situati sulle rive del fiume per curarsi. Inoltre in corrispondenza del borgo esisteva un attracco fluviale utilizzato per l’attraversamento del fiume e collegare così Piacenza alla Lombardia.

Procedendo lungo la strada statale 9, l’attuale via Emilia, si giunge al successivo borgo di Casalpusterlengo. Si tratta di una cittadina di circa quindicimila abitanti, conosciuta soprattutto per essere stata teatro di diversi fatti d’arme nel corso dei secoli. Il luogo di maggior pregio storico è la piazza del Popolo sulla quale affacciano la chiesa dei SS. Bartolomeo e Martino costruita nel secolo XIV. A breve distanza si erge anche la torre Pusterla, ciò che rimane dell’antico castello. La camera dove dormì Napoleone Bonaparte è stata conservata, mentre a Garibaldi è dedicata una lapide che ne ricorda il passaggio in città.

La tappa successiva del nostro viaggio ci conduce a Lodi, una graziosa cittadina ricca di storia e di monumenti di sicuro interesse artistico e turistico, sia civili che religiosi. Tra questi vogliamo ricordare anzitutto il Duomo dedicato alla Vergine Assunta. L’inizio della sua edificazione risale al 3 agosto 1158, stesso giorno in cui la città fu fondata da Federico Barbarossa. La facciata asimmetrica in cotto è in stile tipicamente romanico, anche se l’alto protiro è di derivazione gotica ed il grande rosone risulta di impronta rinascimentale. L’interno è a tre navate coperte da volte a crociera e custodisce rilevanti opere d’arte, tra cui un polittico di Callisto Piazza. La parte più arcaica della basilica è la cripta, dove sono conservate le reliquie di San Bassiano patrono della città.

Quasi giunti alle porte di Milano, la via Emilia attraversa il comune di Melegnano, un tempo conosciuto come Merignano. Il borgo fu distrutto da Federico II nel 1239, ma i milanesi lo ricostruirono dotandolo nel 1243 di un castello che è giunto sino ai nostri giorni e rappresenta il monumento più significativo della città. GianGaleazzo Visconti morì nel castello di Melegnano nel 1402, mentre Francesco I di Francia, nelle campagne circostanti, vinse la famosa Battaglia dei Giganti del 13-14 settembre 1515 contro gli svizzeri. Nei giorni successivi visse nella Cascina Roma di San Donato, dove i nobili milanesi si recarono per sottomettersi e ossequiarlo.

La via Emilia procede quindi sin dentro la città di Milano e termina idealmente a Porta Romana, portando con sé tutto il fascino e l’interesse per le vicende storiche che lungo il suo tragitto si sono susseguite nel corso dei secoli.

 

 

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febbraio 23, 2014 · 2:25 PM